lunedì 13 marzo 2023

Ieromartire Serghij Uvitski

Lo ieromartire Sergij Uvitskij nacque nel 1881 a Khlebnikovo nella regione di Vjatka in una famiglia di maestri, e poi divenne sacerdote. All'OGPU (Dipartimento politico generale) arrivarono delazioni in cui era scritto: «Il sacerdote Uvitskij è differente dagli altri con le sue prediche, che tiene dopo ogni funzione per un'ora. Confronta il Vangelo con la vita di oggi. Ecco perché le prediche hanno carattere antisovietico...». Durante le indagini spiegò: «Nelle prediche ho parlato della perdita delle buone usanze cristiane, che si rivela nella rovina delle relazioni familiari, nell'irriverenza verso i genitori da parte dei bambini, nella scarsa serietà per la verginità e per il matrimonio, nella mancanza di rispetto per la dignità dell'uomo, che vediamo oggi così spesso. Ho detto anche che per questi motivi la vita diventa più difficile, colpita da vari disastri: malattie, ristrettezze economiche, rovina delle relazioni familiari, guerre. Ho invitato i credenti all'amore reciproco, alla conciliazione e al perdono totale, al ricordo della responsabilità di tutti davanti a Dio al suo Giudizio universale...». Di conseguenza, padre Sergij fu condannato a 5 anni di campo di concentramento. Nel 1931 padre Sergij fu trasferito al campo di Belbaltlag – per la costruzione del canale tra i mari Bianco e Baltico. Sua moglie riuscì ad avere un incontro con lui: le permisero 2 ore di incontro, e partì per il luogo di detenzione. Mentre camminava lungo il filo spinato, fu fermata da un anziano che andava all'incontro. Riconobbe a stento il padre Sergij: era tumefatto, i suoi capelli erano diventati bianchi e riusciva a malapena a muoversi. Fu il loro ultimo incontro. Lo ieromartire Sergij Uvitskij morì nel campo il 12 marzo 1932.

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