martedì 14 marzo 2023

Ieromartire Vasilij Nikitskij

Lo ieromartire Vasilij nacque nella famiglia del sagrestano Petr Nikitskij, che ebbe 9 figli. La famiglia era povera, tutti i loro beni erano la casa, 3 ettari di terra e una vacca. Nel 1905 il padre di Vasilij rimase disperso. Le sue ricerche non ebbero esito. Per mantenere i figli, sua madre li mise in un orfanotrofio, in cui si sistemò come cuoca.

Padre Vasilij officiava in varie chiese, aiutava i bisognosi, dava da
leggere libri spirituali.

Nel 1929 un dipendente dell'ufficio segreto dell'OGPU di Mosca scrisse che il sacerdote «alle riunioni «si lavorava» l’opinione pubblica contro la chiusura della chiesa». Tutte le delazioni contenevano solo numerosi sospetti e supposizioni, ma il nuovo potere trattava come un delitto lo sforzo di non permettere la chiusura delle chiese.

Padre Vasilij fu deportato per 3 anni nella regione di Vologda alla
raccolta del legname. Dopo l’esilio continuò a officiare nelle chiese. Fu fucilato il 14 marzo 1938 e sepolto in una fossa comune ignota al poligono di Butovo nei 
pressi di Mosca.

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