Nel 1923 padre Ioann fu consacrato vescovo di
Mosyr' e di Turov, vicario della diocesi di Minsk (sua moglie era morta nel
1915).
Nel 1926 fu arrestato, privato del diritto di abitare nelle città grandi ed esiliato da Petrikov. Per «attività
antisovietiche in forma di gestione illegale della diocesi» il vescovo
Ioann fu condannato a 3 anni d'esilio nella regione di Zyr'jansk.
Nel 1932, durante la resistenza alla campagna d'eliminazione della vita contadina e di organizzazione dei kolkhoz, fu
condannato a 10 anni di detenzione in campo di concentramento.
Nel 1937, a motivo del sospetto dell'attacco delle croci fu nuovamente arrestato, gli furono tolti alcuni libri delle
preghiere e un quaderno. Nel verdetto di condanna l'iassistente
dell'ispettore investigativo della Sicurezza dello Stato scrisse: «Ivan Dmitrievič
Pašin, nello scontare la pena presso l'Ukhtpečlag e nell'adempiere i
lavori di giardinaggio nella città di Čib'ju, faceva propaganda
controrivoluzionaria con l'uso di
pregiudizi religiosi».
pregiudizi religiosi».
Il vescovo Ioann (Pašin) fu fucilato l'11 marzo del 1938 a Čib'ju nella regione dei Komi e fu sepolto in una tomba
ignota.
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