giovedì 30 marzo 2023

Ieromartire Viktor Kiranov

Nacque a Manuilovka della provincia di Berdiansk della regione Taurica nella famiglia del sacerdote Mikhail Kiranov; i suoi antenati furono bulgari trasferitisi in Russia nel 1830 per salvarsi dai turchi.
Fu arrestato nel 1937 per la resistenza alla chiusura della chiesa della santa Protezione a Berdiansk. Nel 1939 dalla prigione di Zaporož’je fu mandato a un campo di lavori forzati nella regione di Novossibirsk.
Con l’inizio della Grande Guerra patriottica lo stato dei detenuti peggiorò bruscamente, moltissimi morirono senza un appoggio dei familiari, che stavano ancora peggio.
L’arciprete Viktor Kiranov morì nel campo Temnikovskij il 30 marzo 1942 e fu sepolto in una tomba ignota.

mercoledì 29 marzo 2023

Ieromartire Mikhail Bogoslovskij

Nacque a Soški della provincia di Lipetsk della regione di Tambov nella 
famiglia del sagrestano Konstantin Bogoslovskij. Finì il Seminario teologico a Tambov, l'Accademia Teologica a San Pietroburgo e fu mandato ad insegnare teologia morale e dogmatica presso il Seminario Teologico Taurico a Simferopol (Crimea). Ma con l'arrivo dei bolscevichi il Seminario fu chiuso.
Durante i dibattiti religiosi vinceva sui suoi avversari atei.
Nel 1924 fu arrestato. Gli inquirenti non riuscirono però a provare la
sua colpa, e fu liberato.
Nel 1937 fu arrestato per una riunione parrocchiale contro la chiusura della chiesa. Fu condannato a 5 anni di detenzione nel campo di lavori forzati della regione di Novosibirsk. Morì il 28 marzo 1940 in detenzione e fu sepolto in una tomba ignota.

lunedì 27 marzo 2023

Ieromartire Grigorij Pospelov

Nacque il 12 dicembre 1877 nella famiglia di Ioann Pospelov, corista della Cappella di corte a San Pietroburgo. Nel 1900 finì il Seminario teologico a San Pietroburgo.

A marzo 1921 i marinai della guarnigione di Kronštadt iniziarono una rivolta contro i bolscevichi. L’arciprete Grigorij celebrò l’officio funebre per i morti. Dopo aver represso la rivolta i bolscevichi iniziarono arresti. Uno dei soldati della Guardia Rossa scrisse di aver trovato alcuni suoi scritti che contenevano beffe sui leader dei bolscevichi.

L’arciprete Grigorij fu arrestato e incarcerato a Kronštadt. Durante le indagini negò tutte le false accuse. Poi gli scritti beffardi (che erano stati ottenuti furtivamente) furono tolte dalla causa penale.

Fu condannato alla fucilazione. L’arciprete Grigorij Pospelov fu fucilato subito dopo la condanna nel cortile della prigione di Kronštadt. Durante la fucilazione stringeva fortemente la croce che non lasciò nonostante i comandi e gli urti dei soldati.

martedì 14 marzo 2023

Ieromartire Vasilij Nikitskij

Lo ieromartire Vasilij nacque nella famiglia del sagrestano Petr Nikitskij, che ebbe 9 figli. La famiglia era povera, tutti i loro beni erano la casa, 3 ettari di terra e una vacca. Nel 1905 il padre di Vasilij rimase disperso. Le sue ricerche non ebbero esito. Per mantenere i figli, sua madre li mise in un orfanotrofio, in cui si sistemò come cuoca.

Padre Vasilij officiava in varie chiese, aiutava i bisognosi, dava da
leggere libri spirituali.

Nel 1929 un dipendente dell'ufficio segreto dell'OGPU di Mosca scrisse che il sacerdote «alle riunioni «si lavorava» l’opinione pubblica contro la chiusura della chiesa». Tutte le delazioni contenevano solo numerosi sospetti e supposizioni, ma il nuovo potere trattava come un delitto lo sforzo di non permettere la chiusura delle chiese.

Padre Vasilij fu deportato per 3 anni nella regione di Vologda alla
raccolta del legname. Dopo l’esilio continuò a officiare nelle chiese. Fu fucilato il 14 marzo 1938 e sepolto in una fossa comune ignota al poligono di Butovo nei 
pressi di Mosca.

lunedì 13 marzo 2023

Ieromartire Serghij Uvitski

Lo ieromartire Sergij Uvitskij nacque nel 1881 a Khlebnikovo nella regione di Vjatka in una famiglia di maestri, e poi divenne sacerdote. All'OGPU (Dipartimento politico generale) arrivarono delazioni in cui era scritto: «Il sacerdote Uvitskij è differente dagli altri con le sue prediche, che tiene dopo ogni funzione per un'ora. Confronta il Vangelo con la vita di oggi. Ecco perché le prediche hanno carattere antisovietico...». Durante le indagini spiegò: «Nelle prediche ho parlato della perdita delle buone usanze cristiane, che si rivela nella rovina delle relazioni familiari, nell'irriverenza verso i genitori da parte dei bambini, nella scarsa serietà per la verginità e per il matrimonio, nella mancanza di rispetto per la dignità dell'uomo, che vediamo oggi così spesso. Ho detto anche che per questi motivi la vita diventa più difficile, colpita da vari disastri: malattie, ristrettezze economiche, rovina delle relazioni familiari, guerre. Ho invitato i credenti all'amore reciproco, alla conciliazione e al perdono totale, al ricordo della responsabilità di tutti davanti a Dio al suo Giudizio universale...». Di conseguenza, padre Sergij fu condannato a 5 anni di campo di concentramento. Nel 1931 padre Sergij fu trasferito al campo di Belbaltlag – per la costruzione del canale tra i mari Bianco e Baltico. Sua moglie riuscì ad avere un incontro con lui: le permisero 2 ore di incontro, e partì per il luogo di detenzione. Mentre camminava lungo il filo spinato, fu fermata da un anziano che andava all'incontro. Riconobbe a stento il padre Sergij: era tumefatto, i suoi capelli erano diventati bianchi e riusciva a malapena a muoversi. Fu il loro ultimo incontro. Lo ieromartire Sergij Uvitskij morì nel campo il 12 marzo 1932.

venerdì 10 marzo 2023

Ieromartire Ioann (Pašin)

Lo ieromartire Ioann (Pašin), vescovo di Ryl'sk, vicario della diocesi di Kursk, nacque l'8 maggio 1881 a Petrikov della regione di Minsk, figlio del sacerdote Dmitrij Pašin e di sua moglie Nadežda, figlia del sacerdote Vasilij Zavitnevič della chiesa di san Nicola a Skrygalov. All'età di 3 anni rimase senza il padre, di cui prese il posto il nonno. Finì la scuola teologica a Sluzk, poi l'Accademia teologica di Minsk.
Nel 1923 padre Ioann fu consacrato vescovo di Mosyr' e di Turov, vicario della diocesi di Minsk (sua moglie era morta nel 1915).
Nel 1926 fu arrestato, privato del diritto di abitare nelle città grandi ed esiliato da Petrikov. Per «attività antisovietiche in forma di gestione illegale della diocesi» il vescovo Ioann fu condannato a 3 anni d'esilio nella regione di Zyr'jansk.
Nel 1932, durante la resistenza alla campagna d'eliminazione della vita contadina e di organizzazione dei kolkhoz, fu condannato a 10 anni di detenzione in campo di concentramento.
Nel 1937, a motivo del sospetto dell'attacco delle croci fu nuovamente arrestato, gli furono tolti alcuni libri delle preghiere e un quaderno. Nel verdetto di condanna l'iassistente dell'ispettore investigativo della Sicurezza dello Stato scrisse: «Ivan Dmitrievič Pašin, nello scontare la pena presso l'Ukhtpečlag e nell'adempiere i lavori di giardinaggio nella città di Čib'ju, faceva propaganda controrivoluzionaria con l'uso di
pregiudizi religiosi».
Il vescovo Ioann (Pašin) fu fucilato l'11 marzo del 1938 a Čib'ju nella regione dei Komi e fu sepolto in una tomba ignota.

Ieromartire Aleksandr Vinogradov

Lo ieromartire Aleksandr nacque il 30 agosto 1883 a Staninskaja, nella provincia di Egor'evsk della regione di Rjazan', in una famiglia di contadini. Finì la scuola parrocchiale e fino al 1910 lavorò come tessitore presso la fabbrica di Kniazev a Egor'evsk e, dato che la fabbrica era vicina al villaggio, fece anche il contadino. Nel 1910 iniziò a servire come sagrestano. Il segretario del Soviet di villaggio, Jur'evskij, lo caratterizzò così nella sua lettera scritta nel 1938 all'NKVD: «Padre Aleksandr è riuscito a persuadere i dipendenti del kolkhoz che non si vive bene, che non c’è nulla da mangiare: i dipendenti del kolkhoz gli hanno dato latte, ricotta, uova». Quando gli chiesero di pagare la tassa, riuscì a insistere a farla revocare, perché era ormai anziano. Però il Soviet di villaggio notò che il sacerdote non aveva raggiunto i 60 anni, e gli chiese di dare allo Stato 60 kg di carne come tassa. Nel giorno di Natale, il 7 gennaio, quando alla chiesa erano arrivate 300 persone, si rivolse ai parrocchiani: «Ortodossi, aiutatemi! Mi fanno pagare tante tasse, non è possibile vivere. Se non le pagherò in tempo sarò arrestato, e la chiesa sarà chiusa». Dopodiché cominciò a chiedere soldi e raccolse ben 500 rubli. Quando gli chiesero nuovamente di pagare la tassa, disse che, secondo la nuova Costituzione, aveva stessi diritti degli altri, e che la sua era una famiglia di militari della guardia rossa, perché suo figlio prestava servizio in Estremo Oriente.

Una testimone disse che, quando avevano distrutto una chiesa, il padre Aleksandr aveva detto: «Per la distruzione della chiesa sarete puniti da Dio», e i dipendenti del kolkhoz si sdegnarono, perché pensavano che il potere sovietico volesse chiudere la chiesa.

Il 27 febbraio del 1938 il padre Aleksandr fu arrestato e interrogato.

– Cosa pensa del potere sovietico?

– Ne sono contento.

– Ha detto il 7 gennaio ai credenti: «Ortodossi, aiutatemi! Mi fanno pagare tante tasse, non è possibile vivere. Il potere sovietico ci opprime per farci rifiutare la religione»?

– Il 7 gennaio durante l'ufficio mi sono rivolto ai credenti chiedendo il permesso di far girare in chiesa un piatto delle offerte. I credenti me l'hanno permesso, e ho raccolto una somma. Ma non ho detto di essere stato obbligato a pagare le tasse perché ci fanno rifiutare la religione.

– Durante la distruzione della vecchia chiesa ha detto: «Per la distruzione della chiesa sarete puniti da Dio»?

– No, non l'ho detto a nessuno.

– Lei riconosce la sua colpa di attività controrivoluzionarie antisovietiche?

– No. Non ho mai fatto una tale propaganda.

Il 10 marzo del 1938 il sacerdote Aleksandr Vinogradov fu fucilato e sepolto in una fossa comune ignota al poligono di Butovo nei pressi di Mosca.

mercoledì 8 marzo 2023

Ieromartire Pavel Kušnikov

Uno dei primi nuovi martiri russi fu il prete Pavel Kušnikov. Nacque il 16 dicembre del 1880 in una famiglia sacerdotale. Nel 1913 fu ordinato diacono, poi prete e mandato come parroco alla chiesa Belskaja della provincia di Ustjug della regione di Novgorod. Nel 1917 nei suoi confronti fu scritta una denuncia che lo accusava di propaganda di disubbidienza al potere, ma dopo l’inchiesta fu assolto. Il 22 febbraio del 1918 fu nuovamente e improvvisamente arrestato e accusato di nascondere armi per la «guardia bianca» e il giorno dopo fu fucilato. Del suo decesso fece menzione il 9 aprile del 1918, durante il Concilio Panrusso, il metropolita Arsenij (Stadnitskij): «Sono triste di dare il messaggio che nella diocesi di Novgorod è stato ucciso un prete che conoscevo benissimo, padre Pavel Kušnikov». Il 13 aprile il patriarca Tikhon e i membri del Concilio fecero la commemorazione dei nuovi martiri. Il primo nome della lista della commemorazione fu quello dello ieromartire Vladimir di Kiev, il settimo (e primo dei preti) fu quello di Pavel Kušnikov.

Beato Atanasio di Pavlopetria

Il beato Atanasio di Pavlopetria, il Confessore, nacque a metà del secolo VIII in una famiglia ricca e pia a Costantinopoli. Quando era adolescente, decise di diventare monaco e, quando arrivò alla maggiore età, andò al monastero di Pavlopetria vicino alla città di Nicomedia. Ci visse per molti anni e divenne il suo superiore. Le sue imprese gloriose erano note a molta gente, compresa la famiglia dell'imperatore. Atanasio fu collaboratore del beato Teodoro lo Studita (come riferiscono le sue lettere) e di Giovanni (il superiore del monastero dei Catari a Itaca). Nell'epoca dell’imperatore iconoclasta Leone V l'Armeno (il periodo dell'iconoclastia dopo il VII Concilio Ecumenico) il santo fu perseguitato per la venerazione delle sante icone: fu flagellato per due volte e mandato in esilio. Però, nonostante tutto, il beato Atanasio non tradì l’Ortodossia. Morì nell'826.