mercoledì 19 luglio 2023

Beatomartire Evfimij (Lubovicev)

Nacque nel 1875 a Buda Monastyrskaia della provincia di Žizdra della regione di Kaluga nella famiglia del contadino agiato Alexej Lubovicev e fu battezzato con il nome di Evfimij.

Quando nel 1914 fu iniziata la 1 Guerra mondiale, fu chiamato sotto le armi, servì in un ospedale militare e fu fatto prigioniero. Dopo la Guerra, nel 1918 fece ritorno al monastero Optina pustyn’, che poco dopo fu chiuso e trasformato in museo. Qui lavorò fino al 1920, poi visse a Koselsk, facendo vari lavori. Nel 1928 fu tonsurato ieromonaco con il nome di Evfimij.

Officiò a Spas-Demensk, poi a Bobrov.

Il 16 marzo 1931 fu arrestato e messo nella prigione a Briansk.

L’inquirente gli chiese di fare la spia sul sacerdote del villaggio vicino, Nikolaj Mansvetov, arrestato poco prima di padre Evfimij. Disse che padre Nikolaj era un uomo semplice e che trattava bene la gente, soprattutto i poveri. L’inqurente gli chiese che cosa pensava dei kolkhoz.

- Penso, – rispose padre Evfimij, – che io non possa andare al kolkhoz, perché non sono sano; i kolkhoz dipendono dalla volontà di Dio, e nella Scrittura non ho trovato nulla sui kolkhoz, ma siccome la Scrittura non dice nulla, i kolkhoz non debbono dunque esistere».

L’inquirente gli chiese, se faceva propaganda contro i kolkhoz.

Padre Evfimij rispose:

– Sono venute da me alcune donne povere e mi hanno chiesto, se potevano andare al kolkhoz. Ho risposto loro: come volete, però la Scrittura non dice niente sui kolkhoz, e siccome la Scrittura non dice niente, non è cosa di Dio, ma del diavolo... Sono contento di essere stato in carcere per 13 giorni, perché soffro per la fede. La Scrittura dice di soffrire per la fede.

Non si riconobbe colpevole di attività antisovietica con obiettivo di rovesciare il potere sovietico. Disse:

- Il potere sovietico in Russia è una prova che viene da Dio e una pena da parte di Dio al popolo russo, che ha dimenticato la fede in Cristo, lo Zar Celeste...

Nell’estate del 1931 padre Evfimij prese la tubercolosi nella prigione di Briansk. Morì dopo 5 giorni.