Il futuro Patriarca Tikhon si chiamava al secolo Vassilij Bellavin. Nacque il 19 gennaio / 1 febbraio a Klin nei pressi di Toropets nella regione di Pskov, nella famiglia del sacerdote della chiesa di Trasfigurazione. Passò la sua infanzia tra i contadini, dei quali vide il lavoro.
Finì il Seminario a Pskov, quindi
l’Accademia Teologica a San Pietroburgo.
Nel 1888 fu inviato come
insegnante al Seminario Teologico a Pskov.
Nel 1891 fu tonsurato monacò
con il nome Tikhon, in onore del suo santo preferito, Tikhon di Zadonsk. Fu
ordinato ieromonaco e mandato al Seminario di Kholmsk (Diocesi di Varsavia), in
cui divenne il rettore. A 31 anni, nel 1897, fu consacrato vescovo di Lublin, il
vicario della diocesi di Varsavia.
Poco dopo fu nominato
arcivescovo di Alaska (USA). Officiava in lingua inglese, in cui scrisse molti
testi di officiature.
Nel 1907 l’arcivescovo Tikhon
fu inviato alla Diocesi di Yaroslavl (Russia).
Il 22 dicembre 1913 fu inviato
alla Diocesi di Vilno.
Il Concilio di tutta la
Russia deliberò di ripristinare la carica di patriarca, scelto con il sorteggio.
Il 5/18 novembre 1917 alla Liturgia
nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, davanti all’icona della Madre di Dio
di Vladimir, portata appositamente dalla Cattedrale dell’Assunzione del
Cremlino, fu messo lo scrigno con i nomi dei candidati. Dopo la Liturgia l’abate
dell’eremo di Smolensk, lo ieromonaco asceta Alexij, estrasse il nome. Il futuro
ieromartire metropolita di Kiev Vladimir pronunciò ad alta voce: «Il metropolita
Tikhon». L'intronizzazione del Patriarca Tikhon fu compiuta nel giorno dell’Ingresso
al tempio della Madre di Dio nella Cattedrale della Dormizione del Cremlino a
Mosca.
I bolscevichi presero quindi il potere. I rapporti tra la Chiesa Ortodossa Russa e i bolscevichi furono conflittuali. Il Patriarca Tikhon fu sottoposto agli arresti domicialiari nel monastero Donskoj a Mosca.
Morì il 25 marzo / 7 aprile 1925.
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